domenica 11 giugno 2017

                                                      Druidismo 





 Cosa significa essere un druido oggi ?
 Il druidismo segue un sentiero spirituale radicato nella verde Terra, significa partecipare a una Tradizione Spirituale, inclusi gli insegnamenti dei saggi celtici.

Le possibili origini etimologiche della parola druido sono molte e si dubita abbastanza che la parola possa essere antecedente alle lingue indoeuropee, la parola derivi dall'unione di due parole celtiche: "duir", che vuol dire quercia, e "vir", una parola che significa "saggezza". Plinio ci dà una prima etimologia della parola collegandola alla radice greca della parola quercia, nel libro che porta il titolo Storia Naturale (Naturalis Historia XVI, 249-251). "Orbene, quercia in gallico si dice dervodaur in gaelico, derw in gallese." "la parola non può che risalire ad un antico celtico druwides che si può scomporre in dru, prefisso accrescitivo di valore superlativo (che si trova anche nel francese dru "folto", "fitto", "forte"). Cosa non del tutto arbitraria, considerato che i celti dell'odierna Francia avevano intensi rapporti culturali e commerciali con i greci della vicina città greca di Massalia (l'odierna Marsiglia), e usavano l'alfabeto greco per scrivere; aspetto testimoniato da Cesare nel capitolo 14 del VI libro del De bello Gallico. Ciò ha portato a supporre che druid- derivasse dal greco drus, quercia, e dal suffisso indoeuropoeo (e greco) -wid "sapere", "scienza", per cui il senso complessivo sarebbe "coloro che sanno per mezzo della quercia", "gli studiosi della quercia", (dal punto di vista religioso-simboloico). 
I druidi sono i molto veggenti o i molti sapienti, ciò che sembra conforme alle diverse funzioni loro attribuite.

La società celtica era strutturata da tre funzioni : quella sacerdotale o druidica, quella guerriera e quella lavorativa.
I druidi erano tenutari del sapere filosofico,giuridico,metafisico e religioso.
Purtroppo del tale sapere non è rimasto molto,dal momento che la loro conoscenza e le tradizioni erano trasmessi oralmente.


La loro influenza era sia sociale sia religiosa. I druidi non erano solo l'equivalente dei nostri sacerdoti; spesso erano anche maestri, giudici e consiglieri del re. I druidi collegavano i celti con i loro numerosi dei, erano responsabili del calendario lunare e guardiani del "sacro ordine naturale". Con l'arrivo del Cristianesimo in ogni regione, questi compiti furono assunti dal vescovo e/o dall'abate.
Del sistema di credenze amministrato dai druidi in epoca pre-cristiana, e del loro percorso di formazione, si hanno pochissime notizie. Non è tramandato infatti alcun resoconto diretto ed è anzi probabile che fonti simili non siano mai esistite, visto, a dire di Giulio Cesare, il particolare atteggiamento negativo dei druidi nei confronti della tradizione religiosa, una materia sottratta alla scrittura e affidata a un complesso sistema mnemonico in versi.
Le uniche fonti scritte da un'epoca in cui il sistema religioso druidico era ancora vivo provengono dal mondo della storiografia greco-romana.


Se all'epoca di Cesare i druidi erano ancora nel pieno possesso della loro autorità e dignità, è anche vero che l'intero processo di romanizzazione della Gallia, dopo la sua conquista, portò ben presto alla scomparsa dell'antica religione celtica, con il conseguente indebolimento del prestigio dei druidi. Ritiratisi nelle loro scuole, furono poi perseguitati e soppressi dall'imperatore Claudio, che li considerava dei nazionalisti fanatici: sopravviveranno solo indovini, maghi, e ciarlatani, ma la loro arte verrà combattuta dal cristianesimo, in particolare in seguito all'affermazione di San Patrizio.




Fonti: wikipedia













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